LEGGE DI SUBALTERNITÀ E ALLEANZA

Il referendum sulla Brexit ha sancito secondo la maggior parte delle analisi la spaccatura tra Regno Unito e Unione Europea. A parere di chi scrive, invece, lo scenario della Brexit è il fenotipo di una trasformazione più profonda, lenta e strutturale che riguarda tutti quei soggetti politici coinvolti in un'alleanza che abbia tre di queste caratteristiche:
  • una forte istanza identitaria;
  • un'alleanza che riconosca l'appartenenza a un'entità sovraindividuale;
  • una condizione di subalternità percepita nei confronti dell'entità sovraindividuale.
Le tre precondizioni concorrono a determinare l'esito dell'accentuazione delle divisioni interne, in un processo tipico che definiremo Legge di Subalternità e Alleanza. Le ragioni di tale modo tipico di progredire stanno nell'ambivalenza consistente nella sicurezza derivante dall'appartenere a un entità sovraindividuale da un lato, nella percezione di un colpo inflitto all'identità dall'altro.

Alla luce di quanto detto, dunque, non è nel desiderio di non essere parte dell'Unione Europea che va ricercata l'origine dell'esito del referendum sull'uscita del Regno Unito, bensì nell'emergenza progressiva di linee di frizione tra colletti bianchi colletti blu, centro e periferia, Gran Bretagna e Scozia, giovani e anziani; il referendum è stata un'infelice opportunità di misurare quale dei frammenti della società inglese fosse maggioritario in questo dato momento, non di polarizzare l'opinione e l'azione sociale verso uno stesso obiettivo: la società inglese, dopo il referendum, è più divisa di prima, non più unita.

Questa stessa legge può spiegare le dinamiche interne alla sinistra italiana, ai fatti del Medio Oriente, al movimento LGBT. 

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