GLI ATTENTATI…
…terroristici si distribuiscono seguendo le asimmetrie di potere dell'UE (1); l'Italia mantiene funzione di corridoio (2).
(1) Con il 20 dicembre potrebbe essersi invece prodotto un salto di qualità e non solo per la devastante riuscita dell’attentato nel cuore della capitale tedesca. La Germania è infatti un bersaglio di grande rilevanza. E lo è in una logica diversa e più propriamente politica di quella, essenzialmente vendicativa, applicata alla Francia per il suo impegno sul terreno in Medio oriente e in Africa (la Repubblica federale non ha partecipato ai bombardamenti in Siria e in Iraq). Berlino è il cuore dell’Europa e il centro riconosciuto di una egemonia continentale.
[…]
Se il fragile equilibrio raggiunto a Berlino dovesse franare, con un sensibile spostamento dell’opinione pubblica e del quadro politico verso posizioni di chiusura, l’Europa farebbe un ulteriore passo, forse irrimediabile, verso la dissoluzione.
http://ilmanifesto.info/nel-cuore-delleuropa/
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(2) L’Italia, come la Grecia, è l’inizio del sentiero. Da qui passano e vanno verso Nord, la Francia, la Germania e il Belgio. E lungo la medesima rotta tornano indietro. Questo può spiegare, solo in parte, perché non abbiamo subito grossi attentati. Senza però abbassare la guardia, perché i colpi potrebbero arrivare. A corredo dell’articolo alcune tabelle sul fenomeno realizzate con i dati del Global Terrorism Database dell’Università del Maryland, che tracciano gli attentati di ogni matrice con almeno una vittima compiuti in Europa (e, isolati, nei principali Paesi europei) fra il 1970 e il 2015: l’Italia è l’unica che non subisce attacchi da oltre dieci anni.
[…]
Le indagini di questi ultimi due anni confermano la funzione dell’Italia come piattaforma «politica», funzione già emersa in modo evidente dalla metà degli anni ‘90 in poi. Centri islamici, alcune moschee, rappresentanti di al Qaeda — come Es Sayed o il nucleo tunisino — hanno creato basi importanti evitando di danneggiare una realtà di proselitismo e finanziamento significativa con ramificazioni globale. Un paio di episodi per stare nel concreto: uno dei protagonisti del massacro di Madrid aveva trovato ospitalità a Milano; Osman Hussein, uno dei terroristi coinvolti nelle bombe di Londra (21 luglio 2005) si è nascosto — invano — a Roma, dove è stato catturato.
http://www.corriere.it/cronache/16_dicembre_23/perche-italia-non-ci-sono-stati-attentati-dabb7ad0-c930-11e6-bac6-8c33946b31a6.shtml
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https://www.facebook.com/rassegna.ta.stampaquotidiana/
(1) Con il 20 dicembre potrebbe essersi invece prodotto un salto di qualità e non solo per la devastante riuscita dell’attentato nel cuore della capitale tedesca. La Germania è infatti un bersaglio di grande rilevanza. E lo è in una logica diversa e più propriamente politica di quella, essenzialmente vendicativa, applicata alla Francia per il suo impegno sul terreno in Medio oriente e in Africa (la Repubblica federale non ha partecipato ai bombardamenti in Siria e in Iraq). Berlino è il cuore dell’Europa e il centro riconosciuto di una egemonia continentale.
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Se il fragile equilibrio raggiunto a Berlino dovesse franare, con un sensibile spostamento dell’opinione pubblica e del quadro politico verso posizioni di chiusura, l’Europa farebbe un ulteriore passo, forse irrimediabile, verso la dissoluzione.
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(2) L’Italia, come la Grecia, è l’inizio del sentiero. Da qui passano e vanno verso Nord, la Francia, la Germania e il Belgio. E lungo la medesima rotta tornano indietro. Questo può spiegare, solo in parte, perché non abbiamo subito grossi attentati. Senza però abbassare la guardia, perché i colpi potrebbero arrivare. A corredo dell’articolo alcune tabelle sul fenomeno realizzate con i dati del Global Terrorism Database dell’Università del Maryland, che tracciano gli attentati di ogni matrice con almeno una vittima compiuti in Europa (e, isolati, nei principali Paesi europei) fra il 1970 e il 2015: l’Italia è l’unica che non subisce attacchi da oltre dieci anni.
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Le indagini di questi ultimi due anni confermano la funzione dell’Italia come piattaforma «politica», funzione già emersa in modo evidente dalla metà degli anni ‘90 in poi. Centri islamici, alcune moschee, rappresentanti di al Qaeda — come Es Sayed o il nucleo tunisino — hanno creato basi importanti evitando di danneggiare una realtà di proselitismo e finanziamento significativa con ramificazioni globale. Un paio di episodi per stare nel concreto: uno dei protagonisti del massacro di Madrid aveva trovato ospitalità a Milano; Osman Hussein, uno dei terroristi coinvolti nelle bombe di Londra (21 luglio 2005) si è nascosto — invano — a Roma, dove è stato catturato.
http://www.corriere.it/cronache/16_dicembre_23/perche-italia-non-ci-sono-stati-attentati-dabb7ad0-c930-11e6-bac6-8c33946b31a6.shtml
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