IL REFERENDUM DI CGIL…

…in cui si propone (oltre alla reintroduzione dell'articolo 18) l'abolizione dei voucher (1) non tiene conto dei correttivi già attuati nel settore agricolo (2) e quelli ancora possibili, come il divieto di utilizzo alle imprese (3).

(1) "I voucher vanno aboliti. Non ci sono vie di mezzo. E se il governo non ha il coraggio di cambiare strada, neanche di fronte al risultato del 4 dicembre, allora ci penseranno gli italiani con il referendum promosso dalla Cgil". Maurizio Landini, leader della Fiom, boccia l'intenzione dell'esecutivo di arginare l'abuso dei buoni lavoro, intervenendo su tetti, controlli e sanzioni.
[…]
"Nel modo più assoluto. Vorrei far notare che in Europa i voucher non esistono.
Mentre noi abbiamo altri contratti da applicare: a termine, stagionali, internali. Rapporti di lavoro veri che riconoscono contributi e diritti. Non è solo una questione di abuso. Con i voucher stiamo capovolgendo i diritti delle persone: il lavoratore diventa merce".

http://www.repubblica.it/politica/2016/12/28/news/altola_di_landini_al_governo_i_voucher_non_si_cambiano_ma_vanno_aboliti_del_tutto_-154991309/?ref=twhr&twitter_card=20161228130847
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(2) [risponde Maurizio Martina, Ministro dell'Agricoltura] «Serve un lavoro di analisi settore per settore, che potremo fare solo quando avremo i dati completi della tracciabilità introdotta, voglio ricordarlo, proprio dal governo Renzi. E poi credo che il caso dell’agricoltura possa insegnare qualcosa».
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«Un anno fa abbiamo circoscritto l’uso dei voucher alle tre categorie di cui parlavamo prima: studenti, pensionati, cassintegrati. E abbiamo introdotto un limite annuale, 2 mila euro, alla somma che il singolo può incassare dallo stesso datore di lavoro sotto forma di voucher. Non è stato facile, il comparto non era d’accordo. Ma credo sia stato giusto e possa essere un modello. Anche se in alcuni settori si può fare di più».

http://www.corriere.it/economia/16_dicembre_28/i-voucher-teniamoli-studenti-pensionati-lavoratori-cassintegrati-452c0c9c-cc72-11e6-89aa-18ad6a6eb0ec.shtml?cmpid=

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(3) Si può paragonare la crescita e l'abuso dei voucher avvenuto in Italia negli ultimi anni con la crescita e l'abuso degli stage. In entrambi i casisi tratta di strumenti nati con un fine positivo - nel caso degli stage, permettere ai giovani di fare esperienze formative sul campo ed essere più appetibili sul mondo del lavoro; nel caso dei voucher, far emergere il lavoro nero legato alle prestazioni occasionali - ma poi sfuggiti al controllo e divenuti troppo spesso una iattura per le persone più fragili.

Ciò accade perché entrambi si basano su normative troppo deboli, che non tutelano dalle distorsioni, soprattutto considerando che la difesa dal rischio di abuso è affidata a strutture completamente inadeguate: gli ispettorati del lavoro, che hanno un numero di addetti insufficiente e priorità ben diverse dal vegliare sugli stagisti e sui lavoratori a voucher.
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Molto più che ridurre l'ammontare massimo percepibile attraverso voucher, bisogna assicurarsi che questo strumento torni nel suo alveo naturale. Essere usato da privati cittadini per pagare prestazioni occasionali - le ripetizioni di matematica, la babysitter, il giardiniere. Mentre adesso i lavori domestici rappresentano solamente il 4,2% del volume dei voucher.

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