IL DISCORSO CHE DISCRIMINA…

…viene sdoganato nella quotidianità, sia esso nella forma dell'omofobia (1) che in quella della xenofobia (2), indipendentemente dal fatto che si tratti di un livello triviale o accademico (3). Questo stato di cose ci racconta di un senso di smarrimento antropologico (4), trasversale agli schieramenti politici e agli strati sociali (5), ormai automatico e veloce nella sua riproposizione (6). Ecco perché, per poter essere ristorato il discorso che integra, è necessario ripartire dalla Scuola (7).






(1) Mentre i due giovani erano tranquillamente immersi nelle acque della piscina di Lido Arcobalenò, in modo del tutto spontaneo e naturale, si sono scambiati un abbraccio, proprio come probabilmente facevano anche le decine di coppie etero che nuotavano accanto a loro. Ad un certo punto vedono avvicinarsi a loro uno dei bagnini, il quale, con tono gentile, gli chiede di limitare le effusioni d’affetto, data la presenza di numerosi bambini. L’imbarazzo di tale richiesta spinge la coppia ad allontanarsi.

Nel vederli andar via, il bagnino si è giustificato spiegando che lo stesso comportamento decoroso è richiesto alle coppie eterosessuali, cosa che il giovane diciassettenne ha però smentito.

http://www.liberopensiero.eu/2017/08/08/coppia-gay-abbraccio-vietato-salerno/

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(2) “Per me puoi uscire anche con il mostro di Firenze, ma permettimi di non affidare la cassa di un negozio a chi divide la sua vita con un africano“. Questa è la risposta che si è vista recapitare su Messenger una ragazza in cerca di lavoro su un gruppo Facebook. La sua “colpa” è di avere una relazione con un ragazzo nigeriano e di avere nel suo profilo una foto con lui.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/08/08/razzismo-la-risposta-del-commerciante-allaspirante-commessa-niente-lavoro-a-chi-divide-la-vita-con-un-africano/3783437/amp/

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(3) Sul banco degli imputati degli odiatori da tastiera sono finiti stavolta non i vaccini, ma un documentario educativorealizzato tre anni fa dal canale Bbc Teach sulla storia della Gran Bretagna. Nell'episodio dedicato alla Britannia romana, il protagonista è un centurione di stanza sul Vallo di Adriano. Ciò che non può andare giù a cospirazionisti ed estremisti di destra è che il "civilizzatore" sotto le insegne Spqr abbia la pelle scura, sia sposato a una donna bianca, e che abbia per giunta due figli, ovviamente mulatti.
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Apriti cielo: su Twitter cominciano a pioverle addosso insulti. I più moderati la accusano di elitarismo e di vivere nella solita torre d'avorio degli intellettuali. Gli altri mettono in mezzo la sua età, la sua forma fisica, la sua femminilità. Quel che è peggio, Nicholas Nassim Taleb, economista tradotto anche in Italia, autore di "Il Cigno Nero", si unisce agli haters, nel suo caso per sostenere la prevalenza di una scienza (gli studi genetici) su un'altra (la storia e l'archeologia).

http://www.repubblica.it/tecnologia/social-network/2017/08/10/news/antica_roma_africani_britannia-172734954/?ref=fbpr

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(4) Ogni comunità storica implica un peculiare modo di essere al mondo. Ciascuna di esse non potrebbe (non avrebbe potuto, non potrà) sopravvivere se non costruendo un “cerchio magico” intorno a cui sia possibile de-finire la propria visione del mondo. Il cerchio magico significa valori di riferimento, realtà introiettate e ritenute auto-evidenti tanto da costituire dispositivi di verità strutturati in quanto edificio di vita e di senso. Non si può in alcun modo rinunciare ad un ethos condiviso; meno ancora si può supporre che la frammentazione globale possa fare a meno d’una visione dell’intero, ossia un patrimonio di “beni comuni” e risorse pubbliche.
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Per pensare adeguatamente il proprio tempo non è sufficiente concentrarsi sulle istituzioni politiche e sulle forme della sovranità, sulla configurazione del diritto e sulla gestione dell’economia. Non vi è dubbio: un’analisi specifica e interstrutturale di questi settori è imprescindibile. Si tratta, però, di una condizione necessaria ma non sufficiente.

http://filosofiainmovimento.it/antropologia-politica-una-considerazione-preliminare/

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(5) Questo tipo di approccio, peraltro, è attualmente riscontrabile nella propaganda neofascista – stile Casapound o Forza Nuova- in difesa delle donne (beninteso italiane, bianche e di indubbia moralità) insidiate dagli stupratori “extracomunitari” ma complice della tratta delle donne migranti, nonché delle violenze sessuali compiute su di esse da militari, trafficanti, poliziotti, protettori e clienti, dalla Libia all’Italia. I leghisti sono altrettanto indifferenti verso le donne – native e non – stuprate ed assassinate dai “bravi ragazzi” o dai “padri di famiglia” padani, mentre appaiono interessati alle possibilità aperte dalla prostituzione legalizzata.
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D’altronde è riscontrabile una sostanziale uniformità di vedute, dal Partito democratico alla Lega Nord, passando dal Movimento 5 Stelle, in cui ogni altra questione economica o sociale è subordinata alla paura e alla retorica dell’invasione, con conseguente amnesia collettiva dei crimini del colonialismo italiano e della collaborazione fascista con la politica hitleriana dello sterminio, tanto che non si esita più neppure ad evocare deportazioni, lager, forni e camere a gas quali soluzioni finali del “problema immigrazione”.

http://www.umanitanova.org/2017/08/09/promemoria-su-razzismo-colonialismo-e-sessismo/

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(6) Una ricerca recente dell’Università di Toronto è arrivata a una conclusione imprevedibile: siamo in grado di valutare il ceto di appartenenza di una persona che non conosciamo con un solo sguardo, e con sorprendente accuratezza.
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Le implicazioni di percentuali così alte, ha spiegato Rule – co-autore dello studio insieme a Thora Bjornsdottir – sono ovviamente preoccupanti: significa, in buona sostanza, che basiamo le nostre interazioni quotidiane su un piano costruito innanzitutto a livello conscio. E che anche occasioni come i colloqui di lavoro o lo svolgimento delle operazioni di forze dell’ordine sono giocoforza influenzate dalla classe di appartenenza di un determinato individuo.

http://www.rivistastudio.com/cose-che-succedono/ricchi-poveri-sguardo/

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(7) In primo luogo, la scuola dell’infanzia costituisce la base essenziale per il buon esito dell’apprendimento permanente, dell’integrazione sociale, dello sviluppo personale e del successivo impiego nel mercato del lavoro. Purtroppo, circa un quarto dei bambini fra i 3 e i 5 anni con origini migratorie non la frequenta. Si può favorire il loro accesso alla scuola dell’infanzia sia informando i genitori migranti della sua importanza, sia attraverso misure che rendano sostenibili le tariffe d’iscrizione a strutture non gestite dal pubblico.
[…]
Ultimo elemento fondamentale per l’integrazione è la riduzione della “segregazione delle prospettive” tra studenti italiani e stranieri nella prosecuzione degli studi e nel mondo del lavoro. I dati disponibili indicano che i ragazzi con retroterra migratorio – anche chi ha ottenuto buoni risultati agli esami di terza media – si iscrivono in larga maggioranza ai percorsi di studio professionali. Per esempio, solo il 27 per cento degli alunni stranieri ha scelto il liceo nell’anno scolastico 2015-2016 contro il 49,7 per cento degli studenti italiani, percentuale comunque in aumento rispetto agli anni precedenti.

http://www.lavoce.info/archives/48131/integrazione-rima-istruzione/

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