SERVONO ESPERTI DEL CAMBIAMENTO

L’Italia è in fiamme. Negli ultimi anni gli incendi sono aumentati del 600%. Da gennaio sono andati in fiamme più di 102 mila ettari di terreno, il quadruplo del 2020. L’Italia è prima in UE per ettari bruciati. Negli ultimi giorni sono morte tre persone, ma non dimentichiamoci che non esistono solo gli umani: si stima che in un ettaro di pineta possano morire circa 300 uccelli, 400 piccoli mammiferi, cinque milioni di insetti. Solo il 2% degli incendi è dovuto a cause naturali; in molti casi si tratta di contadini e agricoltori che bruciano sterpaglie per liberare il campo. 


Tra gennaio e giugno 2021 sono stati denunciati all’INAIL più di 260 mila incidenti sul lavoro, quelli con esito mortale sono stati 538. Per quanto riguarda la geografia di queste tragedie, una volta tanto l’Italia si mostra davvero unita e omogenea: Nord, Centro, Sud e Isole non mostrano differenze importanti di concentrazione. Le misure di sicurezza sono spesso trascurate, poco conosciute, considerate una seccatura, un’esagerazione; spesso prevale l’idea machista secondo la quale un vero uomo non necessita di protezioni. Se si dovesse osservare un minuto di silenzio per ogni morte sul lavoro, dovremmo fermarci due-tre volte al giorno tutti i giorni.

Questi sono due casi in cui evidentemente è necessaria un’inversione di tendenza circa i comportamenti umani, un cambiamento culturale importante e sostanziale. La cultura del decisore politico italiano vede nell’intervento politico la leva fondamentale: si fa una legge, spesso molto buona, e si gestiscono i casi singoli con una giurisprudenza bizantina e pesantissima, una burocrazia lenta e spesso sadica con chi ha meno strumenti. Dell’intervento di esperti del cambiamento comportamentale, sociale e culturale neanche l’ombra. 

Ci sono praterie di situazioni in cui è necessario l’intervento esperto di psicologi, antropologi, sociologi, pedagogisti. Il cambiamento non accade in un vuoto, non si può fare affidamento sulla buona volontà delle persone o sul loro temere sanzioni. Bisogna lavorare affinché le norme sociali si allineino a quelle giuridiche, affinché le buone leggi diventino davvero un riferimento capace di dare senso alle azioni spontanee, e questo non può essere fatto al di fuori di un’expertise specifica. Le competenze ci sono, quando verranno richieste al servizio della comunità? 

Popular Posts