NEL VOTO CON IL ROSATELLUM BIS…

…232 seggi alla Camera e 116 al Senato verranno eletti con il sistema maggioritario, il restante 64% con il proporzionale (1). Con il primo sistema, gli avversari (indicati nei rettangoli in alto) si affronteranno direttamente nei collegi uninominali; con il secondo, invece, ad affrontarsi saranno liste bloccate che possono correre da sole o in coalizione (2); se sole, la soglia di sbarramento è del 3%, se in coalizione del 10% (3). Il metodo maggioritario assegna voti in modo diretto ai candidati dei collegi uninominali, quello proporzionale raccoglie i voti e assegna i seggi ai candidati di lista proporzionalmente, partendo dai primi indicati in quanto le liste sono bloccate e non è quindi possibile esprimere una preferenza sui singoli (4). Gli esiti possibili del voto saranno probabilmente instabili: maggioranza esigua di Centro-destra, alleanze decise dal M5S con Centro-destra (senza Berlusconi) o Centro-sinistra, Larghe Intese tra PD, FI e centristi (5).



(1) «Il 36% dei seggi di Camera eSenato viene assegnato con un sistema maggioritario basato su collegi uninominali, in cui viene eletto il singolo candidato più votato. Con questo metodo si assegneranno 232 seggi alla Camera e 116 al Senato. Il restante 64% viene assegnato con criteri proporzionali: i voti saranno quindi distribuiti in modo proporzionale tra le liste e le coalizioni di liste che abbiano superato le soglie di sbarramento e, sempre in proporzione, saranno eletti i candidati del listino bloccato plurinominale secondo l’ordine di presentazione, nel numero massimo di seggi cui ogni lista a diritto.»

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/18/elezioni-2018-il-fac-simile-della-scheda-elettorale-come-si-vota-per-camera-e-senato/4168131/

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(2) «Il prossimo 4 marzo si voterà per le elezioni politiche e per la prima volta da più di dieci anni un terzo dei seggi sarà assegnato tramite collegi uninominali maggioritari: significa che ci saranno moltissimi seggi in cui i candidati dei vari partiti si affronteranno in scontri diretti nei quali vincerà chi riuscirà a prendere anche un solo voto più degli altri (i restanti due terzi saranno eletti invece in collegi proporzionali: qui abbiamo spiegato per bene come funziona la legge elettorale).»

https://www.ilpost.it/2018/02/02/sfide-uninominali/

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(3) «Si vota per la prima volta con il Rosatellum, sistema misto proporzionale e maggioritario per cui un terzo dei candidati viene eletto in collegi uninominali e due terzi con il proporzionale. La soglia di sbarramento è al 3% che sale al 10% per le coalizioni.»

https://www.wired.it/attualita/politica/2018/02/20/politiche-4-marzo-2018-come-vota/

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(4) «Il Rosatellum bis ha istituito un sistema misto che prevede l’elezione del 37% dei seggi con il metodo maggioritario e del 61% con quello proporzionale (il restante 2% è riservato alla sezione Estero). Cosa significa?

Significa che, come vedremo, i seggi assegnati mediante metodo maggioritario andranno a coloro che avranno ricevuto più voti (ne basta anche uno solo in più), diversamente dal metodo proporzionale, che assegnerà a ogni lista un numero di parlamentari in relazione ai voti ottenuti nei collegi seguendo l’ordine in cui compaiono i nomi nella scheda.»

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(5) «Molti si aggrappano all’idea che dalla roulette elettorale possa uscire una maggioranza composta da Pd, Forza Italia e centristi di varia estrazione. È la soluzione preferita dai mercati e da Bruxelles. Ma con i dati che abbiamo sembra ancor meno probabile di una maggioranza di centro-destra, anche tenendo conto di quel fattore elusivo rappresentato dai deputati e senatori in libera uscita che potrebbero colmare il gap tra la maggioranza assoluta e quella uscita dalle urne. Senza una maggioranza di centro-destra e senza una maggioranza Pd-Fi il gioco passa necessariamente nelle mani del M5s, a meno di non immaginare una alleanza che veda tutti al governo o una coalizione Pd-Fi-Lega.
[…]
Se il M5s vuole andare veramente al governo dovrà finalmente decidere con chi. Dovrà allearsi. Sia che si tratti di mettere insieme un governo organico sia che si tratti di negoziare un appoggio esterno. Hic Rhodus, hic salta. Le opzioni potrebbero essere due. È possibile che dalle urne saltino fuori due maggioranze. La prima è quella con M5s, Lega e Fratelli d’Italia. Le seconda quella con M5s, Pd e Liberi e Uguali. Due maggioranze senza Berlusconi.»

http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/commenti-e-idee/2018-02-24/per-partiti-difficile-sfida-alleanze-215956.shtml?uuid=AEsfSU6D

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