LA RESA DEI CONTI…

…per il Governo in carica sarà la manovra autunnale, che dovrà essere in grado di convincere gli stakeholder internazionali per quanto riguarda la credibilità dei modelli adottati (1) e tenere basso lo spread (2), ma allo stesso tempo prevede un grande esborso per mantenere le promesse elettorali (3).



1) La #Leggedibilancio autunnale costituirà un momento decisivo per capire la credibilità del #Governo #Conte presso gli stakeholder internazionali. Spunti da Marco Barlassina su Forbes.

«In una intervista al Sole24Ore di oggi, Tria ha detto che la manovra avvierà l’introduzione del reddito di cittadinanza e della riforma fiscale, con la riduzione a tre aliquote, mentre ieri il vicepremier Luigi Di Maio dichiarava che la manovra conterrà anche un taglio del cuneo fiscale e il superamento della riforma previdenziale Fornero, il tutto finanziato da un riordino di deduzioni e detrazioni. Ma ora, come scrivono oggi Alesina e Giavazzi sul Corriere della Sera, è arrivato il momento della chiarezza, perché – scrivono i due economisti – i mercati finanziari potrebbero abbandonare i Btp "prima che una legge di Stabilità venga scritta", facendo sentire in anticipo il loro eventuale "voto" di (s)fiducia.
[…]
"Si tratterà di una legge di bilancio impegnativa", spiega Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer UBS WM Italy. "Occorrono circa 12 miliardi di euro per evitare l’aumento dell’Iva insito nelle clausole di salvaguardia. Se il governo rispolverasse le ipotesi iniziali di un deficit più elevato, magari per cercare uno scontro con la Commissione europea in chiave elettorale, i titoli di Stato e il mercato italiano verrebbero messi sotto pressione e, forse, il rapporto con gli investitori ne uscirebbe definitivamente compromesso".»

https://www.forbes.it/sites/it/2018/08/08/una-tranquilla-estate-aspettando-limboscata-allitalia-con-7-giorni-caldi/#7a584ad756e5

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2) Dai massimi di #Amato ai minimi di #DAlema, lo #spread rappresenta un indice di valutazione di credibilità internazionale dei #governi in carica, un dato con cui si deve confrontare anche il #Governo #Conte. Spunti da Donato Masciadro su Il Sole 24 ORE.

«In questo percorso una bussola preziosa per evitare secche e rocce potrà essere l’andamento dello spread, che non è un semplice termometro. Per una nave come l’Italia, che è affetta da due problemi strutturali quali la bassa produttività e l’alto debito pubblico, è dagli anni novanta che lo spread è diventato non solo un indicatore del rischio di naufragio, ma anche della qualità dei timonieri.
[…]
In questi ultimi decenni, la probabilità di naufragio che i mercati hanno assegnato alla nave italiana è stata proprio segnata dagli alti e bassi dello spread. Guardiamo ai dati mensili del differenziale di tasso tra i titoli decennali di Italia e Germania, dal 1991 al luglio 2018. Lo spread tocca il suo record storico di 691 punti nell’ottobre 1992 (governo Amato), per poi scendere fino a 254 punti nell’aprile 1994 (governo Ciampi). Poi risale fino a 630 punti nell’aprile 1995 (governo Dini), per poi scendere al suo livello minimo assoluto di 9 punti nel dicembre 1998 (governo D’Alema). In seguito lo spread risale fino ai 518 punti del novembre 2011 (governo Berlusconi), per poi scendere fino a 102 punti nel dicembre 2015 (governo Renzi). Nell’aprile 2018 lo spread era a 129 punti; nel luglio 2018 (governo Conte) siamo a 236 punti. Questo mentre ieri il valore ha toccato un massimo di 268 punti. Quindi ogni governo italiano – incluso l’attuale – deve tener ben in conto quale è la probabilità che i mercati assegnano all’evento di finire sulle rocce.»

http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/commenti-e-idee/2018-08-03/prudenza-timone-evitare-naufragio-212407.shtml?uuid=AEOXVuWF&utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter

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3) Con 22 miliardi di #spesa pubblica prevista e altri non ancora computati per finanziare le #promesse elettorali, il governo #Lega #M5S potrebbe trovarsi in difficoltà serie in autunno. A #Tria toccheranno le decisioni impopolari? Spunti da Francesco Cancellato su Linkiesta.

«Minimo 22 miliardi, tanto per cominciare, perché sotto non si scende: ce ne sono 12,4 di clausole di salvaguardia per scongiurare l’aumento dell’Iva, 3,5 di spese indifferibili, 3 miliardi di rendimenti a crescere degli interessi sul debito (eccovelo, il famoso spread) e 2,5 di entrate fiscali in meno, a causa del rallentamento dell’economia. Minimo, perché la flat tax costa, perché il reddito di cittadinanza costa, perché gli incentivi a convertire un contratto a tempo determinato in uno a tempo indeterminato costano, perché costano le politiche per la natalità, i rimpatri degli immigrati clandestini, il “superamento” della legge Fornero sulle pensioni.
[…]
Sarà. Ma le possibilità sono quattro, al massimo: che Di Maio e Salvini siano in possesso di una stamperia clandestina di carta moneta; che non sappiano quel che dicono; che raccontino bugie clamorose; o, infine, che vogliamo andare alla guerra aperta con la Commissione Europea.»

https://www.linkiesta.it/it/article/2018/07/30/incubo-legge-di-bilancio-ecco-perche-il-governo-lega-cinque-stelle-ris/38992/

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