LA NUOVA MAGGIORANZA…


…di Governo è nata all’insegna dell’incertezza: sugli esiti della scommessa con Salvini (1), sulla convalida da parte della piattaforma Rousseau (2). Ora, però, è importante che la nuova compagine definisca la propria identità (3), di fronte ai tanti dossier aperti, rispetto ai quali serve discontinuità (4). In questo senso, dallo spostamento del baricentro dei decisori a Sud potrebbe arrivare una prima indicazione (5).

(1) La #CrisiDiGoverno si è giocata nel confronto tra due differenti scommesse: quella sull’incapacità di formare una nuova #maggioranza e quella sull’effettivo ritorno al #voto. Spunti da Francesco Verderami su‬ Corriere della Sera.

«E se «la crisi più pazza del mondo» non sia stata un imprevisto. Se non avesse colto nessuno impreparato? Perché ripercorrendo il mese che ha cambiato il corso della politica e il colore del governo, si scorgono così tanti indizi che è difficile non elevarli a prove. Salvini rompe formalmente coi grillini l’8 agosto, quando già erano accadute molte cose. Il 16 luglio i giallo-verdi si erano divisi nel voto sulla presidenza della Commissione europea. L’elezione della popolare von der Leyen con il concorso di Pd e M5S non era considerata allora l’atto di nascita della nuova maggioranza, ma nemmeno una settimana dopo (il 22 luglio) il dem Franceschini rilasciava al Corriere un’intervista in cui sosteneva che «i Cinquestelle sono diversi dalla Lega», e si appellava a Conte e Fico dicendo che «insieme possiamo difendere certi valori».
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Così «la crisi più pazza del mondo» appare adesso una sorta di crisi pilotata, perché in effetti «è stata una sfida — come racconta oggi un autorevole esponente del Pd — tra due scommesse: da una parte Salvini, che scommetteva non avremmo fatto in tempo a costruire una nuova maggioranza; dall’altra noi, che a quella maggioranza avevamo iniziato a lavorare, scommettendo a nostra volta che Salvini avrebbe aperto la crisi entro l’estate». Trattandosi di due scommesse, il finale non era scontato. E il percorso infatti non è stato lineare. Nel Pd Zingaretti era tentato dal voto, la sua tesi era che Salvini avrebbe vinto le elezioni ma si sarebbe poi schiantato con la Finanziaria.»

https://www.corriere.it/economia/opinioni/19_settembre_04/storia-segreta-una-pazza-crisi-3ac01e1a-cf53-11e9-874e-4a9e2900aac3.shtml

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(2) ‪Sulla ritrovata armonia tra #M5S e #PD gravano il voto sulla piattaforma #Rousseau e la scelta dei #ministri. Spunti da Monica Rubino su‬ La Repubblica.

«Gli iscritti alla piattaforma potranno votare dalle 9 alle 18 di domani. Il quesito sarà il seguente: "Sei d'accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?". La votazione è stata decisa nonostante ad aprile scorso Rousseau sia stato sanzionato dal Garante della Privacy Antonello Soro, in quanto non garantiva né la sicurezza, né la segretezza del voto degli iscritti, il cui risultato può essere manipolato - senza lasciare traccia - dagli amministratori del sistema. La Casaleggio Associati ha assicurato di avere adottato alcune migliorie mirate a garantire la libertà e la segretezza del voto. Tuttavia rimangono i dubbi sull'uso di uno strumento su cui, come rileva il Garante "sono state evidenziate persistenti criticità" e che potrebbe essere condizionante per il futuro del Paese. In merito alla votazione, il M5s ha aggiunto: "Se il voto su Rousseau va male, ne trarremo le conseguenze". Concetto rimarcato anche dal capogruppo al Senato Stefano Patuanelli: "Se la piattaforma dice no, Conte si adegui", afferma nello Speciale Circo Massimo su Radio Capital.

Quanto alla squadra, ieri Conte intervenendo alla Festa del Fatto Quotidiano ha ribadito di non volere un esecutivo solo al maschile. Pertanto l'ultimo aggiornamento del totoministri dà in aumento la presenza femminile.»

https://www.repubblica.it/politica/2019/09/02/news/governo_conte_tappe_e_totoministri-234955756/?ref=twhs&timestamp=1567453249000

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(3) ‪La nuova formazione di #Governo che contraddistingue il #Contebis dovrà costruire una nuova identità. Spunti da Tommaso di Francesco Di Francesco su‬ Il Manifesto.

«Perché la composizione dei ministri, da una parte, quella dei 5Stelle e dall’altra quella del Pd e anche di Leu, mostra insieme coraggio e novità, ma anche incapacità e vuoti (di contenuti e di memoria).

E una sostanziale verità: le due forze contraenti la coalizione di governo sono entrambe alla disperata ricerca di identità. Fino a sfiorare, e vale appieno per il M5Stelle, la metamorfosi, come dimostrano la scelta della piattaforma Rousseau, l’accorato appello unitario a sinistra di Grillo ai «giovani del Pd», impensabile se riferito alla storia del Movimento, il «sogno» di Conte che deve aver dimenticato l’incubo salviniano.»

https://ilmanifesto.it/una-necessaria-migrazione-politica/

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(4) ‪Discontinuità rispetto al trend precedente in #PoliticaEstera: il consiglio a #DiMaio del think tank. Spunti da‬ ISPI.

«L’auspicio è che il nuovo Ministro si concentri sulle priorità irrinunciabili che sottolineiamo nei 5 memo che seguono (Europa, migrazioni, relazioni USA-Cina, Russia, Libia) e riporti su questi temi una voce forte (e chiara) dell’Italia dopo gli ultimi 15 mesi di silenzio assordante. Le divergenze interne alla coalizione sono sulla carta – e soprattutto sui temi europei – meno stridenti che nel precedente Governo Conte: una voce più forte (non nel senso di arrogante) e chiara non è una missione impossibile.»

https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/memo-il-nuovo-ministro-degli-esteri-23844

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(5) ‪La nuova compagine di vice e segretari sposta il baricentro a #Sud. Spunti da ‬AGI.

«Il Consiglio dei ministri, molto rapido, di questa mattina ha completato la squadra di governo con la nomina di 10 viceministri e 32 sottosegretari. La maggioranza dei posti va al Movimento 5 stelle con 21 sottosegretari e 6 viceministri. Al Pd vanno 18 sottosegretari e 4 viceministri, a Leu 2 sottosegretari e 1 a Maie. Giureranno lunedì prossimo, fa sapere Vincenzo Spadafora. Il loro ruolo è fondamentale per seguire i lavori delle Camere e impostare una proficua interlocuzione con la maggioranza parlamentare. È stato lo stesso premier Conte, nella giornata di ieri, a imporre un'accelerazione e chiedere agli interlocutori di Pd e M5s di chiudere in tempi brevi. Un pressing che ha dato i sui frutti.
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Un team di 27 uomini e 15 donne, con una prevalenza di esponenti del Mezzogiorno. Anche nella compagine dei viceministri e sottosegretari del governo Conte II, così come per i ministri, il Sud 'vince' sul Nord. La 'geografia', infatti, premia ancora una volta il meridione, seppur di misura. Tra i 42 nominati oggi in Consiglio dei ministri - 10 sono viceministri e 32 i sottosegretari - 15 sono nati al Sud, 13 sono del Centro Italia, 11 del settentrione.»

https://www.agi.it/politica/sottosegretari_viceministri-6178464/news/2019-09-13/

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