LA SCELTA DI UN MINISTRO…
…dalla forte carica simbolica, come la Lamorgese (1), e in generale il ricambio avvenuto (2), segnano una discontinuità con l’esperienza precedente che non incontra il favore dell’opinione pubblica (3). La nuova maggioranza M5S-PD trova una buona sponda nell’UE (4), ma tradisce al tempo stesso i valori su cui il M5S è nato (5). Questo comporta un’istanza strategica: l’abbandono totale dell’agenda populista lascerebbe crescere Salvini (6) e gli consentirebbe di alimentare il sentimento anti-establishment (7).
Vladimir Kush - Scissors |
(1) Dopo essere stata capo di gabinetto al #Viminale e prefetto di #Milano, Luciana #Lamorgese approda al #Ministero dell’Interno. Spunti da Globalist.
«Classe 1953, lucana (è originaria di Potenza), Luciana Lamorgese ha alle spalle una lunga carriera giuridica: dal 2013 al 2016, prima di diventare prefetto di Milano (lo è stata fino all’ottobre 2018), è stata capo di gabinetto al Viminale con Angelino Alfano. Precedentemente, dal 2010 al 2013, era stata prefetto di Venezia. Da capo di gabinetto aveva affrontato l’emergenza sbarchi negli anni dal 2014 al 2016, scontrandosi duramente (anche se indirettamente) proprio con il suo predecessore Salvini.
Ma la vera notizia è che non è iscritta a Twitter, nessuno verrà messo alla gogna.»
https://globalist.it/politics/2019/09/04/chi-e-luciana-lamorgese-la-prefetta-che-dovra-disintossicare-il-viminale-da-salvini-2045922.html
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(2) Solo due i #Ministri del #M5S confermati nel #Contebis, a ribadire la discontinuità con l’esperienza di #governo precedente. Spunti da Giovanni Drogo su Next Quotidiano.
«Serviva la discontinuità ed eccola servita: cadono le teste di quasi tutti i ministri del MoVimento 5 Stelle del Governo del Cambiamento. Il Presidente del Consiglio dei Ministri incaricato Giuseppe Conte ha letto la lista dei ministri del suo nuovo governo. Gli unici confermati nel ruolo che avevano nel governo precedente sono il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e il Ministro dell’Ambiente Giuseppe Costa.
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Giulia Grillo ha dovuto affrontare un compito ancora più difficile. Conciliare le istanze free-vax ben presenti all’interno del MoVimento (anche se qualcuno ha provato a spazzarle sotto il tappeto) e le promesse di abrogare la legge Lorenzin sui vaccini obbligatori fatte alle associazioni free-vax da alcuni esponenti del partito con la necessità di tutelare la salute pubblica, specie di quei bambini che non possono vaccinarsi.»
https://www.nextquotidiano.it/ministri-grillini-trombati-conte-bis/
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(3) Il #GovernoConte2 piace poco agli #Italiani, che ritengono che gran parte delle aspettative sulla capacità di rispondere ai bisogni dei cittadini verranno deluse. Spunti da Nando Pagnoncelli su Corriere della Sera.
«Il governo Conte II parte in salita, a giudicare dalle reazioni dell’opinione pubblica: infatti solo il 36% esprime una valutazione positiva, contro il 52% di giudizi negativi. L’indice di gradimento, calcolato escludendo coloro che non si esprimono, è pari a 41 e risulta molto distante da quello del precedente esecutivo gialloverde all’insediamento (60), come pure da tutti quelli che si sono succeduti dal 2006 in poi con l’eccezione del governo Gentiloni che, in continuità con il governo Renzi e a fronte della larga aspettativa di elezioni immediate all’indomani del referendum costituzionale, esordisce con un indice inferiore (35), per poi crescere stabilmente in popolarità fino alla fine della legislatura.
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Riguardo alle aspettative prevale nettamente (71%) la possibile manovra economica a vantaggio dei ceti più deboli (stop all’aumento dell’Iva, rilancio del salario minimo, taglio del cuneo fiscale), seguita dal taglio del numero dei parlamentari (45%) e dagli incentivi per uno sviluppo economico basato sulla sostenibilità ambientale (24%). A distanza si collocano gli investimenti a favore del Sud (17%), le misure che favoriscano l’autonomia regionale differenziata e le modifiche al decreto sicurezza con posizioni meno rigide sul tema dell’immigrazione (entrambe auspicate dall’11%) e da ultimo una legge che regoli i conflitti d’interesse e favorisca uno sganciamento della Rai dalla politica (solo 6%). Insomma, le priorità per gli italiani risultano il sostegno ai ceti deboli e la riduzione delle diseguaglianze, i costi della politica, la crescita economica green. E solo una piccola quota giudica importante intervenire sul decreto sicurezza (persino tra i dem solo il 24% lo indica urgente).»
https://www.corriere.it/politica/19_settembre_07/sondaggio-governo-conte-ii-non-piace-52percento-italiani-e5c067d8-d0e4-11e9-8131-97070fbdc37a.shtml?refresh_ce
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(4) La nuova formazione di #governo piace a #Francia e #Germania, che sperano in privatizzazioni; anche l’appoggio di #Trump arriverebbe per via della mediazione francese. Spunti da Michelangelo Colombo su Start Magazine.
«D’altronde, secondo alcuni osservatori come lo storico ed economista Giulio Sapelli, Francia e Germania sono interessate alle privatizzazioni di aziende strategiche che l’Italia potrebbe avviare con un esecutivo giallo-rosso (qui l’approfondimento di Start Magazine). Tra l’altro dietro il passaggio di Trump pro Giuseppi Conte ci sarebbe, come ha svelato il politologo conservatore americano Edward Luttwak, la manina francese. Secondo il politologo Usa, è stato il Emmanuel Macron a prendere l’iniziativa di chiedere “a Trump, con i tedeschi e tutti gli europei, di appoggiare la formazione rapida di un governo in Italia”.
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Pure il commissario europeo al bilancio uscente Günther Oettinger, tedesco e membro del partito di Angela Merkel, ha salutato con favore l’accordo per un nuovo governo traM5s e Pd e ha lanciato un appello – ha sottolineato il Fatto Quotidiano – alla prossima Commissione che si insedierà a Bruxelles: “Se cambiano i toni da Roma, fare tutto il possibile per facilitare il lavoro del nuovo esecutivo italiano”»
https://www.startmag.it/mondo/moscovici-juncker-oettinger-altmaier-e-non-solo-tutti-pazzi-per-giuseppi-conte-in-francia-e-germania/
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(5) Il nuovo #governo #m5spd nasce in controtendenza rispetto alle indicazioni dell’ispiratore e capo politico #Grillo. Spunti da Libero.
«Poi il punto cruciale: "Oggi è l'occasione di dimostrare a noi stessi ed agli altri che le poltrone non c'entrano nulla: i ministri vanno individuati in un pool di personalità del mondo della competenza, assolutamente al di fuori dalla politica. Il ruolo politico lo svolgeranno i sottosegretari, ognuno dovrà scegliere secondo verso cui dovrà rispondere nei fatti e sintetizzare, per ogni ministero, l'approccio ottimale e imparare a governare i tecnici della burocrazia che li occupano da tempo immemore". Così parlò "l'elevato" Grillo, da oggi e per sempre il vero capo politico dei 5 Stelle ed eminenza grigia del governo giallorosso.»
https://www-liberoquotidiano-it.cdn.ampproject.org/c/s/www.liberoquotidiano.it/news/politica/13496974/beppe-grillo-ministri-tecnici-sottosegretari-politici-m5s-pd-bomba-governo-giuseppe-conte.amp
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(6) Un #governo, come quello #m5spd, nato all’insegna della contraddizione, se tagliasse del tutto fuori #Salvini gli darebbe modo di crescere all’#opposizione e di alimenterebbe la #sfiducia nella #Politica. Spunti da Jacopo Tondelli su Gli Stati Generali.
«Il Movimento 5 Stelle, ai minimi termini di consenso e di credibilità, propone di far nascere un governo per tagliare le poltrone dei parlamentari, non riuscirà ad allontanare da sé il sospetto di voler solo mantenere le poltrone che ci sono, e poi si vedrà. Per nascere, questo governo, avrà bisogno in ogni caso di un patto col “Partito di Bibbiano”, come aveva detto il capo politico Di Maio. Ok, tutto bene. Sul fronte del Pd, il governo nascerebbe invece grazie alla decisiva spinta di una componente che nel partito è ormai nettamente minoritaria (quella guidata da Matteo Renzi) ma che è molto solida nei gruppi parlamentari. Il massimo, diremmo la summa, del “gioco di palazzo”.
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Quello che nascerebbe invece oggi, sostenuto da una maggioranza “tutti tranne Salvini”, nascerebbe come somma di rimanenze del passato, di debolezze, di paure. Il rischio più alto – a guardarla dal loro punto di vista, e poi da quello dintutti – non è nemmeno quello di favorire Salvini regalandogli un tempo indefinito di opposizione gridando al “golpe”. Il rischio vero è quello di far perdere ogni residua credibilità alla politica. Nelle società coscienti, in queste situazioni, dovrebbe vincere l’astensione. Ma poi, lo sappiamo, a molti viene anche voglia di colonnelli.»
https://www.glistatigenerali.com/governo_partiti-politici/i-rischi-elevati-di-un-governo-tutti-tranne-salvini/
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(7) L’abbandono totale dell’#agenda di #governo dell’esperienza populista #gialloverde rischia di aumentare la percezione di distanza delle #istituzioni dai #cittadini. Spunti da Nicola Mirenzi su Linkiesta.
«Come ha scritto sul New York Times Mattia Ferraresi, il nuovo governo "benedetto dall'Unione Europea", pur non essendo stato eletto da "nessuno", corre il rischio di alimentare l'idea che i difensori delle istituzioni liberali non tengano abbastanza in considerazione la volontà popolare, lasciando passare il messaggio che nel loro modo di pensare, comunque vadano le cose, il potere politico deve sempre rimanere in mano a delle élite di ottimati che scelgono al posto dei molti. Facendo così un regalo involontario alla propaganda populista, che, soffiando sul fuoco della sovranità mutilata, ha fatto crescere i propri consensi. E lo farà ancora, se si ripeteranno gli stessi problemi del passato.
[…]
Perciò, per funzionare, l'operazione europeista che ha scelto Giuseppe Conte come proprio frontman italiano ha solo una possibilità: affrontare, diversamente da come farebbero i sovranisti, i problemi che i sovranisti hanno posto. Dando una risposta continentale a dei problemi che Salvini propone di affrontare a livello esclusivamente nazionale. Primo, l'immigrazione. Secondo, la crescita economica. Terzo, la sovranità. Non quella italiana, quella europea.»
https://www.linkiesta.it/it/article/2019/09/06/governo-pd-m5s-europa-ursula-von-der-leyen-commissione/43449/amp/?__twitter_impression=true