IL MES HA DETONATO IN PARLAMENTO…
…e nel Governo, provocando crepe importanti innanzitutto nella maggioranza: nel PD ciascuno segue la propria sensibilità (1), nel M5S Conte viene lasciato da solo da Di Maio (2), che si pone momentaneamente alla guida degli scontenti (3), Italia Viva diserta i passaggi importanti dei chiarimenti (4). La crisi è una dimostrazione di forza di Salvini, Borghi e Bagnai che hanno gridato al complotto per via degli accordi presi tra Conte e l’UE (5) e per non aver riferito preliminarmente in Parlamento (6); gli accordi, in realtà, erano noti da tempo (7), le audizioni calendarizzate (8) e l’approvazione degli stessi è sempre stata demandata al voto parlamentare (9). Attualmente, nel M5S c’è stato un disgelo tra Conte e Di Maio (10), Salvini ha beneficiato dell’isolamento di Conte (11), facendo emergere l’immagine di un Governo poco attento alle questioni importanti nella relazione con l’UE (12) e ottenendo così il rinvio della discussione (13).
1) Sul #MES la #maggioranza si divide: il #PD con le sue diverse sensibilità, #ItaliaViva distante da tutti; la #Lega, intanto, cerca di intercettare gli scontenti del #M5S. Spunti da Giovanni Lamberti su AGI.
«Il premier intende portare avanti una mediazione e non alimentare polemiche interne, da qui i contatti con Di Maio. "Qualcuno - ha spiegato al suo arrivo a Londra per il vertice Nato - ha sintetizzato che io ieri parlassi a nuora perché intendesse suocera, di una contrapposizione tra me e Di Maio. Una lettura che non condivido affatto, perché non corrisponde alla verità". Conte mantiene i toni bassi ("Non batto i pugni sul tavolo, non sono abituato a farlo, sono determinato a difendere gli interessi dell'Italia", afferma) ma muovendosi sul filo dell'equilibrio considera necessario trovare un percorso comune nella maggioranza. Anche perché - ha ribadito pure - sarà il Parlamento ad esprimersi.
[…]
"Il Mes sarà la loro Tav", ha confidato Salvini ai fedelissimi. Per il partito di via Bellerio potrebbero essere proprio i Cinque stelle a provocare l'incidente parlamentare. Intanto si sarebbero intensificati i contatti - qualcuno sostiene portati avanti direttamente dal 'Capitano' - tra la Lega ed alcuni 'dissidenti' del Movimento 5 stelle al Senato. "Siamo al gioco del cerino", dicono gli 'ex lumbard'. Alludendo al fatto che per il Pd è Renzi a volere il voto anticipato, mentre Italia viva al premier Conte ha portato avanti una tesi opposta, ovvero che sarebbero i dem a spingere sulle urne.»
https://www.agi.it/politica/di_maio_conte_mes-6673736/news/2019-12-04/
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2) Il premier #Conte si scopre solo nell’affrontare la #Lega in #Senato sulla questione del #MES, e attacca velatamente #DiMaio. Spunti da Lidia Baratta su Linkiesta.
«E il capo politico dei Cinque Stelle lo sa che quando Conte parla di decisioni condivise e consensuali, quando elenca le discussioni avute nel governo e nelle commissioni, quando cita l’agenda della sua segreteria con le «convocazioni di formali, ministri, viceministri, sottosegretari», con dovizia di date e documenti (quei faldoni che Conte espone alla Camera e al Senato), parla anche a lui. Di Maio resta immobile, guarda verso i suoi, non applaude anche quando qualcuno dagli spalti grillini accenna a battere le mani. Gli fa da contraltare il ministro dell’Economia Gualtieri, alla destra di Conte, che non perde occasione per applaudire, annuire ripetutamente e gesticolare come a dire “perfetto”, “esatto”, “non fa una piega”. Facendo intuire che in quelle pagine che Conte legge c’è più che il suo zampino. La spaccatura all’interno del governo sta tutta in questa immagine: l’intesa tra Conte e Gualtieri, e la freddezza di Di Maio.
[…]
E al Senato la debolezza della maggioranza di governo si è vista tutta. Con i soliti Cinque Stelle che potrebbero far mancare i numeri. È lo stesso Salvini a farlo notare a Conte, quando dice che «mancano 60 parlamentari della sua maggioranza. Ecco la fiducia che hanno in lei!». Di banchi vuoti, tra Cinque Stelle e Pd, in effetti ce ne sono. La senatrice Barbara Lezzi, nuova pasionaria del movimento, arriva solo quando Conte ha già concluso la sua informativa.»
https://www.linkiesta.it/it/article/2019/12/03/informativa-parlamento-conte-mes-salvini-dimaio/44603/
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3) Sul #MES il premier #Conte prende atto di essere stato lasciato dal solo da #DiMaio e dal resto del #M5S. Spunti da Affaritaliani.
«"Di Maio ha espresso delle criticità per conto del Movimento ma in un negoziato così complesso questo è pienamente comprensibile. Dobbiamo lavorare intensamente sui profili più critici sino a quando non chiuderemo il negoziato, che peraltro gestiremo secondo una logica di pacchetto. Ci sono questioni aperte su aspetti importanti che riguardano sia il funzionamento del Mes che la roadmap sull'unione bancaria, e l'Italia affronterà il negoziato con determinazione". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti.»
http://www.affaritaliani.it/politica/mes-di-maio-insiste-criticita-evidenti-necessario-rivedere-la-riforma-640583.html
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4) Al vertice di #PalazzoChigi sul #MES spicca l’assenza di #ItaliaViva, Matteo #Renzi si pone come esterno ma dichiara su La7 che il meccanismo avvantaggia le banche tedesche. Spunti da Il Fatto Quotidiano.
«Presenti, oltre al premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, i capi delegazione dei partiti, Di Maio (M5s), Franceschini (Pd) e Speranza (Leu), oltre ai ministri Patuanelli e Amendola e al sottosegretario alla presidenza Fraccaro. Si fa notare, invece, l’assenza di rappresentanti di Italia Viva. “Il nuovo litigio della maggioranza è sul Mes e noi siamo i pacificatori, non abbiamo nulla su cui litigare, se la vedessero tra loro”, ha spiegato a Non è L’Arena, su La7, Matteo Renzi.
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Nell’intervista a La7, Renzi ha detto la sua sul merito della riforma: “Questo accordo, il Mes, a differenza di altri che penalizzavano l’Italia in passato, come il Fiscal Compact, non fa danno all’Italia, ma sicuramente aiuta le banche più in difficoltà, quelle tedesche. I tedeschi se la sono costruita bene”, ha dichiarato. Poi ha aggiunto che “il Mes dovrebbe stare dentro un pacchetto, che non comprenda solo il Mes, ma anche regole uguali per tutti in materia di fiscalità e uguali diritti per tutte le aziende europee”.»
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/12/02/fondo-salva-stati-vertice-a-palazzo-chigi-passa-la-strategia-di-conte-e-gualtieri-in-europa-la-riforma-si-discute-insieme-allunione-bancaria-e-decide-il-parlamento/5589139/amp/
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5) La #Lega accusa l’attuale #governo di aver preso in segreto accordi con l’#UE per cambiare il #MES, di fatto non è ancora andato al voto ed stata espunta la ristrutturazione automatica del #debito. Spunti da Il Messaggero.
«La Lega accusa il governo di aver accettato una modifica del meccanismo del salva statri peggiroativa per l'Italia. «Vorrei chiedere a Conte se nei mesi passati ha firmato, magari di nascosto o di notte, un accordo in Ue per cambiare il Mes e cioè il fondo salva Stati in fondo ammazza Stati, chi ha voglia chieda a Conte se, senza autorizzazione del Parlamento e ovviamente della Lega, ha dato l'ok dell'Italia e sarebbe alto tradimento a trasformare il fondo salvastati in un fondo ammazza stati che mette a rischio il risparmio degli italiani o i titoli se ciò è avvenuto rischia di essere un crimine contro il popolo italiano. Se qualcuno lo ha fatto lo dica prima che sia tardi e si ponga rimedio altrimenti sarà alto tradimento e per i traditori il posto giusto è la galera», ha sostenuto Salvini.
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La riforma del Mes, ammette tuttavia Gianpaolo Galli, economista ed ex parlamentare Pd, «presenta dei problemi per l’Italia perché ribadisce che il Mes presta assistenza solo a paesi con debiti sostenibili, il che significa che chi ha un debito insostenibile deve preventivamente ristrutturare». «Va anche detto però - prosegue Galli - che i nostri negoziatori sono riusciti a espungere ciò che era nelle intenzioni chiaramente espresse da molti esponenti dell’establishment del Nord Europa e cioè la ristrutturazione automatica e preventiva del debito dei paesi che si rivolgessero al Mes per assistenza: la ristrutturazione non è automatica, perché dipende dall’esito dell’analisi di sostenibilità del debito. Se i nostri negoziatori non sono riusciti a ottenere di più, la responsabilità è tutta di Salvini e della premiata ditta Borghi&Bagnai».»
https://www.ilmessaggero.it/AMP/economia/mes_cos_e_meccanismo_europeo_stabilita_ultime_notizie-4873046.html
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6) Sia #Salvini che #Borghi vogliono portare in #Tribunale #Conte per non aver riferito preliminarmente in #Parlamento sul #MES. Spunti da Federico Giuliani su Il Giornale.
«Già, perché a quanto pare la Lega intende andare fino in fondo e inchiodare Conte di fronte alle proprie eventuali responsabilità. Come sottolineato dal quotidiano La Verità, il segretario del Carroccio ha più volte parlato di “attentato alla sovranità nazionale” in relazione alla mossa del presidente del Consiglio di aver dato il via libera alla modifica del Meccanismo europeo di stabilità. Il presidente della commissione Bilancio, il leghista Claudio Borghi, ha perfino rincarato la dose: “Conte riferisca in Parlamento oppure lo porteremo in tribunale”.
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C’è poi da considerare l’articolo 264 del codice penale, secondo il quale “chiunque, incaricato dal governo italiano di trattare all' estero affari di Stato, si rende infedele al mandato è punito, se dal fatto possa derivare nocumento all' interesse nazionale, con la reclusione non inferiore a cinque anni”. Da segnalare, inoltre, la possibile violazione della legge Moavero che, durante la negoziazione di accordi finanziari o monetari, obbliga l’esecutivo a tenere “conto degli atti di indirizzo adottati dalle Camere”. Nel nostro caso, la risoluzione del 19 giugno con il quale si chiedeva a Conte di riferire le proposte di modifica al trattato Mes così da “consentire al Parlamento di esprimersi”.»
http://m.ilgiornale.it/news/politica/conte-trema-ecco-norme-che-potrebbe-aver-violato-sul-mes-1791904.html
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7) Le tappe per la revisione del #MES sono note da tempo anche alla #Lega, tuttavia l’accordo raggiunto preoccupa sia i partiti che #Bankitalia. Spunti da Il Fatto Quotidiano.
«Le tappe della revisione, in realtà, sono note e dettagliate in diversi documenti dell’Ufficio rapporti con l’Unione europea della Camera e del Servizio Studi del Senato. L’ultima risale al 21 giugno 2019, quando i capi di Stato e di governo dei Paesi Ue – sulla base di un precedente accordo raggiunto il 14 dicembre 2018, mentre l’Italia trattava sulla manovra – hanno adottato una dichiarazione che tra il resto “prendeva atto dell’ampio accordo raggiunto dall’Eurogruppo sulla revisione del trattato Mes”. In entrambi i casi Conte era a capo del governo sostenuto dalla Lega: il ministro dell’Economia era Giovanni Tria e uno dei vicepremier era Matteo Salvini che – secondo una lunga nota informale di Palazzo Chigi – è stato tenuto a parte di tutto il percorso. E il via libera finale è atteso per dicembre.
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Il governatore di Bankitalia Ignazio Visco la settimana scorsa, commentando l’ipotesi di riforma del Mes, ha parlato di “rischio enorme che il mero annuncio di una introduzione della ristrutturazione del debito possa innescare una spirale perversa di aspettative di default”. E il professor Giampaolo Galli, audito come rappresentante dell’Osservatorio sui conti pubblici di Carlo Cottarelli, ha evidenziato “elementi di criticità” e “preoccupazione” perché “azioni o parole che possano ingenerare il timore di una ristrutturazione (del debito, ndr) o peggio di un default, vanno considerati come un pericolo per l’Italia e per gli italiani”. “Il Mes è un’istituzione molto utile”, è stata la sua conclusione, “che deve continuare ad avere il pieno sostegno dell’Italia” perché prevede anche aspetti positivi come l’approvazione del backstop, una sorta di “rete di sicurezza finanziaria”, per il Fondo di risoluzione unico delle Banche, da utilizzare per far fonte a crisi bancarie nel caso in cui non fossero sufficienti le risorse disponibili.»
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/11/18/meccanismo-europeo-di-stabilita-cosa-prevede-la-bozza-di-riforma-concordata-a-giugno-che-puo-aprire-la-strada-alla-ristrutturazione-del-debito/5569017/amp/
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8) Prevista a fine novembre l’#audizione del ministro #Gualtieri da parte della commissione #Finanze al #Senato, sulla questione del #MES. Spunti da Affari Italiani.
«Nel frattempo fonti del Ministero dell’Economia corrono in aiuto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte facendo sapere che il ministro Gualtieri ha inviato lo scorso 7 novembre al presidente della commissione Finanze del Senato Alberto Bagnai la richiesta di essere audito in merito alla riforma del (Mes), riforma della quale è stata programmata la firma in dicembre sulla base dell'intesa raggiunta dal Consiglio europeo nello scorso mese di giugno.
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Ieri Matteo Salvini aveva accusato Conte di “alto tradimento" per aver "firmato di nascosto, magari di notte, un accordo in Europa per cambiare il meccanismo europeo di stabilità, e trasformare il fondo salva Stati in fondo ammazza Stati". Salvini aveva chiesto a “Conte se senza autorizzazione del Parlamento e della Lega”, e aveva promesso “barricate dentro e fuori il Parlamento”.»
http://www.affaritaliani.it/economia/mes-gualtieri-in-difesa-di-conte-audizione-in-calendario-gia-a-fine-novembre-638201.html
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9) Sia #Lega che #M5S si allineano nel gridare al complotto del #governo nel trattare con l’#UE, ma vengono invertiti diversi termini della questione; di fatto, nulla è stato ancora approvato. Spunti da Next Quotidiano.
«“Sul Mes chiediamo l’immediata presenza del presidente Conte in Parlamento, visto che anche gli amici del Cinque stelle l’hanno chiesta, perché la modifica del trattato di stabilità mette a rischio il risparmio e i titoli di Stato di milioni di italiani”: oggi Matteo Salvini è tornato sul complotto del MES già illustrato ieri con i soliti toni composti. Proprio nel giorno in cui il ministro dell’Economia ha fatto sapere di aver concordato dal 7 novembre un intervento con il presidente della Commissione Finanze del Senato, poi concordato per il 22. Il presidente della Commissione Finanze è il leghista Alberto Bagnai.
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Il problema però è che nel frattempo anche i deputati M5S della commissione Finanze si erano allineati alla Lega. “Il Parlamento aveva dato un preciso mandato al presidente del Consiglio Conte. La discussione sul Mes deve essere trasparente, il Parlamento non può essere tenuto all’oscuro dei progressi nella trattativa e non è accettabile alcuna riforma peggiorativa del Mes, ad esempio prevedendo che l’aiuto sia condizionato al ricatto di riforme strutturali che di fatto porterebbero ad un commissariamento degli Stati in difficoltà. Oggi è chiaro, invece, che la riforma del Mes sta andando proprio nella direzione che il Parlamento voleva scongiurare. Chiediamo al capo politico di far convocare un vertice di maggioranza, perché sul Mes noi non siamo d’accordo”, hanno detto in un comunicato. Dimenticando, evidentemente che non c’è nulla di approvato (e quindi è chiaro che il Parlamento debba ancora decidere) e che se ci sono state riunioni di maggioranza, come ha detto Conte, sul tema, è chiaro che in maggioranza c’è anche il MoVimento 5 Stelle.»
https://www.nextquotidiano.it/colpo-di-scena-mes-i-leghisti-sapevano-gia-tutto/amp/
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«Luigi Di Maio, ospite del programma tv di La7 “DiMartedì”, ha attaccato senza mezzi termini l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, ex alleato di governo del M5s: «In questi giorni ho visto Salvini delirare. Semmai per alto tradimento va incriminato lui perché se l’è sognata la storia della firma. Non è mai stato firmato questo trattato del Mes. Quando Conte ha detto che tutti i ministri sapevano, è vero. Tutti sapevano quello che era pubblico di questo trattato, compreso il fatto che non è stato firmato».
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«Se bisogna firmare un trattato, bisogna firmare un trattato che aiuti gli italiani. Il tema è che c’è un pacchetto, e io ho paura che sia “un pacco”…qui parliamo di una riforma che non riguarda solo il Mes ma anche l’Unione bancaria e l’assicurazione sui depositi. Quello che a giugno ha detto il Parlamento è che finché non leggiamo tutti gli accordi di questo pacchetto non si approva nulla» ha affermato il capo politico del M5s che poi è tornato a parlare del taglio dei parlamentari.»
https://www.open.online/2019/12/03/di-maio-tiene-il-punto-sul-mes-non-firmo-un-pacco-salvini-su-conte-delira-e-lui-da-incriminare-per-alto-tradimento/amp/?fbclid=IwAR2GY_WngcW7yU82Qz3aMIeQ7tEjW8v2TeaJijMJG5q_4-RlWjHgGMmRY9A&__twitter_impression=true
10) Dopo la freddezza mostrata durante l’audizione in #Senato, #DiMaio prende le difese di #Conte sul #MES. Spunti da Open.
«Luigi Di Maio, ospite del programma tv di La7 “DiMartedì”, ha attaccato senza mezzi termini l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, ex alleato di governo del M5s: «In questi giorni ho visto Salvini delirare. Semmai per alto tradimento va incriminato lui perché se l’è sognata la storia della firma. Non è mai stato firmato questo trattato del Mes. Quando Conte ha detto che tutti i ministri sapevano, è vero. Tutti sapevano quello che era pubblico di questo trattato, compreso il fatto che non è stato firmato».
[…]
«Se bisogna firmare un trattato, bisogna firmare un trattato che aiuti gli italiani. Il tema è che c’è un pacchetto, e io ho paura che sia “un pacco”…qui parliamo di una riforma che non riguarda solo il Mes ma anche l’Unione bancaria e l’assicurazione sui depositi. Quello che a giugno ha detto il Parlamento è che finché non leggiamo tutti gli accordi di questo pacchetto non si approva nulla» ha affermato il capo politico del M5s che poi è tornato a parlare del taglio dei parlamentari.»
https://www.open.online/2019/12/03/di-maio-tiene-il-punto-sul-mes-non-firmo-un-pacco-salvini-su-conte-delira-e-lui-da-incriminare-per-alto-tradimento/amp/?fbclid=IwAR2GY_WngcW7yU82Qz3aMIeQ7tEjW8v2TeaJijMJG5q_4-RlWjHgGMmRY9A&__twitter_impression=true
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11) Si consuma il massacro mediatico in #Senato per il #MES tra #Salvini e #Conte, quest’ultimo accusato di essere stato lasciato solo dal suo stesso #partito. Spunti da Il Tempo.
«Al leader del Carroccio non deve essere sfuggito il gelo alla Camera tra il premier e Luigi Di Maio, con cui non c'è neanche un saluto. E così, per gettare sale sulle ferite, più volte chiede agli ex alleati 5Stelle di mantenere il punto sul Mes, ("voi dite che 'il trattato va rinegoziato', 'sono necessarie delle modifiche', io condivido le vostre richieste, ma sui banchi del governo, lì c'è qualcuno che mente"). Per poi tornare a rivolgersi a Conte. "Se fossi in lei mi preoccuperei, perché mentre lei parlava in Aula mancavano 60 parlamentari della sua maggioranza - dice beffardo - . Guardi la fiducia che hanno in lei, ditemi se è normale", dice additando i banchi della maggioranza a Palazzo Madama, applaudito dai suoi. "Il tempo è galantuomo e le bugie hanno le gambe corte. Rispetto a questo agosto la vedo più nervoso e preoccupato e la capisco...".»
https://www.iltempo.it/politica/2019/12/02/news/matteo-salvini-giuseppe-conte-mes-si-vergogni-arrogante-vendetta-20-agosto-senato-1249671/amp/
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«Il giorno del grande equivoco, in cui fu votata la risoluzione, che negava il via libera alla sua approvazione. Anche in questo caso una formulazione che recava margini di ambiguità. Al punto da consentire interpretazioni del tutto opposte. Ebbene: non si può certo dire che in quell’intervento, da parte del Presidente del consiglio, fosse dato all’argomento quella centralità che meritava.
[…]
Da quel che si è potuto vedere, sembra essere stato questo il punto di caduta dell’intero dibattito parlamentare. Al di là delle inevitabili polemiche e reciproche accuse. Un occhio alla pura logica elettoralistica; l’altro segnato da una preoccupazione sincera. Un ordigno tra le mani, che potrebbe esplodere, a prescindere dalle istruzioni teoriche, che ne indicano le modalità d’uso. Che gli altri partner europei ne siano in qualche modo consapevoli. Accrescere le difficoltà di un Paese, grande come l’Italia, non conviene a nessuno. Trascinarlo in mezzo al guado, mentre le eventuali difese, che scatteranno solo nel 2023, sono ancora da approntare, comporterebbe rischi sistemici che nessuno è in grado di affrontare.»
https://www.startmag.it/economia/perche-la-seduta-parlamentare-sul-mes-e-stata-interlocutoria/
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13)
12) Risulta chiaro dai documenti che la presentazione dei lavori sul #MES non ha ricevuto il 19 giugno la giusta attenzione, motivo per cui ora diviene necessario contrattare con i partner europei un rinvio. Spunti da Giuseppe Polillo su Start Magazine.
«Il giorno del grande equivoco, in cui fu votata la risoluzione, che negava il via libera alla sua approvazione. Anche in questo caso una formulazione che recava margini di ambiguità. Al punto da consentire interpretazioni del tutto opposte. Ebbene: non si può certo dire che in quell’intervento, da parte del Presidente del consiglio, fosse dato all’argomento quella centralità che meritava.
[…]
Da quel che si è potuto vedere, sembra essere stato questo il punto di caduta dell’intero dibattito parlamentare. Al di là delle inevitabili polemiche e reciproche accuse. Un occhio alla pura logica elettoralistica; l’altro segnato da una preoccupazione sincera. Un ordigno tra le mani, che potrebbe esplodere, a prescindere dalle istruzioni teoriche, che ne indicano le modalità d’uso. Che gli altri partner europei ne siano in qualche modo consapevoli. Accrescere le difficoltà di un Paese, grande come l’Italia, non conviene a nessuno. Trascinarlo in mezzo al guado, mentre le eventuali difese, che scatteranno solo nel 2023, sono ancora da approntare, comporterebbe rischi sistemici che nessuno è in grado di affrontare.»
https://www.startmag.it/economia/perche-la-seduta-parlamentare-sul-mes-e-stata-interlocutoria/
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